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martedì 23 luglio 2019


3  -  Scigliano

 

-Pergamena di Scigliano del 1631.

 

Ho già ricordato come la cattedrale di Martirano sia stata più volte distrutta dai terremoti. Nel corso del tempo lo stesso Vescovato, al cui ambito apparteneva Scigliano, andò perdendo importanza e nel 1818 fu definitavamente soppresso[1]. L’archivio diocesano condivise ogni catastrofe e andò in gran parte distrutto, mentre qualche raro documento fu disperso. Casualmente ne può affiorare qualche traccia.

Superstite a queste sciagure è un atto notarile pergamenaceo, da me recuperato casualmente presso un libraio francese e che voglio condividere con quei calabresi, se ne restano, che amano la storia di una terra bella e sfortunata.

La pergamena è stata vergata a Scigliano nel 1631 dal notaio locale Giovanni Angelo Mesoraca[2] e contiene lo strumento di vendita di un querceto della vedova Laurenza Ariano a favore del Sacro Hospidale, rappresentato dal Vicario e Procuratore del Vescovo Luca Cellesi (1627-1661), che aveva assentito e autorizzato l’acquisto.

Alla stipula dell’atto si era giunti attraverso alcuni passaggi preparatori, narrati nel testo del contratto.

In data 3 Ottobre, alla presenza del giudice ai contratti Aurelio Gentile e dei testimoni, il notaio regio Giovanni Angelo Mesoraca scrive il rogito. Laurenza Ariano, personalmente presente, vende al Sacro Hospidale nella persona del suo procuratore Don Vitaliano Arcuri, per il prezzo di 40 ducati d’argento, «uno suo territorio arborato di cerze in loco detto Le Destre seu Rovetta vicino et quasi di dentro il territorio del Sacro Hospitale».

Alla stesura del rogito presenzia una piccola folla di persone: il giudice ai contratti Aurelio Gentile, la signora Laurenza Arcuri, vedova di Fabrizio Arcuri, di Scigliano Calvisi, Don Vitaliano Arcuri, procuratore del Sacro Hospidale, il chierico Giulio Stocco, Don Pietro Francesco Foco, il chierico Ludovico Pallone, il chierico Didaco Arcuri, il chierico Gregorio Mastroianni, Giuseppe Cerminara.

Il nuovo terreno va ad arricchire il patrimonio della Chiesa locale, non ancora dissestata dalla poderosa spallata demolitrice di pochi anni dopo per effetto del violento terremoto del 1638.

Trascrivo il documento senza altre osservazioni. Nuove ricerche, mie o di altri, potranno dare l’opportunità di valutarlo più ampiamente.

 

 

1631, 3 Ottobre. Scigliano.

 

Pergamena, mm 440 x 247. Note archivistiche dorsali. Inedita.

 

«In Dei nomine amen. Anno Circumcisionis eiusdem millesimo sexcentesimo trigesimo primo, regnante serenissimo et catholico Domino Philippo quarto de Austria / Dei gratia rege Castelle Aragonum Dalmatie Croatie Ungarie Hyerusalem Utriusque Sicilie et aliorum regnorum, regnatus vero eius anno decimo falente (?). / Amen. Die vero tertia mensis octobris decimequinte indictionis, in terra Scigliani, Nos Aurelius Gentile regius ad contractus iudex, Ioannes Angelus Mesoraca de dicta terra / publicus per provincias regia auctoritate notarius, et testes subscripti ad hoc specialiter vocati atque rogati nostro presenti scripto publico declaramus notum facimus ac testamur qualiter / eodem predicto die Convenuti personalmente in presentia nostra Laurenza Ariano vidua del quondam Fabritio Arcuri di detta terra astante alle cose infrascritte per se in proprium d’una parte et il reverendo Don / Vitaliano Arcuri procuratore del Sacro Hospitale di detta terra procuratorio nomine et pro parte dicti Sacri Hospitalis et cum intervento del Reverendo Vicario foraneo et assenso / di Monsignor Illustrissimo Vescovo di Martirano agente alle cose infrascritte nomine quo supra in proprium dall’altra parte, cuius tenor dicti assensus de tenoris sequentis: Magnifico et Reverendissimo Monsignore / Laurenza vidua del quondam Fabritio Arcuri della terra di Scigliano Calvisi humilmente supplicando li fa intendere come si ritrova uno suo territorio arborato di cerze in loco detto Le / destre seu Rovetta vicino et quasi di dentro il territorio del Sacro Hospitale di detta terra, quale terra desidera venderla, et essendo molto approposito comprarla detto Sacro Ho- / spitale mentre sono dentro le sopradette terre la sopradetta resti servita prestare il suo consenso et dar ordine al procuratore di detto Sacro Hospitale che voglia attendere a detta compra, et il / tutto lo reputa a gratia singularissima ut Deus etc. Il nostro Vicario furaneo di Scigliano etc. s’informi dell’esposto et si fenisca. Martirano 30 Settembre 1631. Lucas Episcopi Marturani. Don / Giacomo Rende Vicario furaneo di Scigliano fa relatione a Monsignore Illustrissimo che la predetta portione arborata di cerze et altri arbori è molto necessaria comprarsi dal Sacro Hospitale / di Scigliano stante che tanto contigua col terreno di detto Hospitale rimanendo luoco che non si possa vendere senza farsi danno l’uno all’altro et l’altro all’altro perciò le posso molto espedi- / tare farsi detta compra piacendo a cossì a detto Monsignore Illustrissimo et questo dice die 30 Settembre 1631. Martirani Jacobus de Rende Vicarius foraneus signavi. Il nostro Vicario furaneo di Scigliano etc. / stante la retroscritta relatione faccia l’instrumento con l’oratione della compra di detta possessione a favore dell’Hospitale con le debite cautele facendola prima stimare da stimato- / ri communi. Martirano il primo di Ottobre 1631 Lucas Episcopus Marturanensis. Detta Laurentia ha asserito in presentia nostra tenere et possedere iuxto titulo et bona fide como signa / et più uno cerzito in loco detto Le Destre seu Le Rovetta confine la possessione dell’heredi del quondam Ciancio de Ariano, l’heredi del quondam Giannino Falanio li beni di detto / Sacro Hospitale et altri fini fianco, et havendo fatto l’assensione predetta sono venuti a conventione cum dicto procuratore nomine quo supra et publica carta con la pia- / ciuta et piace più hoggi preditto di supra ni dolo etc. et amori nostri misericordia etc. libere vende et titulo venditoris e una, et assigna lo preditto Cersito ut supra et finato a ditto Sacro / Hospitale mettendolo in possessione per fructim perenne ut iuris et moris est et convenuto per prezzo di ducati quaranta conforme per estima fatta per il Reverendo Don Giovanni Berar- / dino Mesoraca di detta terra quali docati quaranta presentialiter et manualiter sellericeve (così) di moneta d’Argento, del quale prezzo si chiama ben / contenta et dove detto Cersito valessi più questo di più lo dona a detto Sacro Hospidale donationis titulo inrevocabiliter inter vivos que donatio fa / si che per l’avenire passi in pleno dominio di detto Sacro Hospidale ad habendum cedens omne ius et constituit se per simplex constitutum etc / tenere etc. promettendo detta Laurenza cum iuramento sollenni stipulatione detta venditione et donatione et tutte le cose predette sempre / habere ratas ac ratas eoque attendere et contrarium facens aliqua ratione etc. Dei cum iuramento promisit de evictione teneri in ampla / forma quia supra Pragmatibus omnibus observandis etc. detta Laurenza obligavit se realiter et personaliter et bona ipsius omnibus sub pena untiarum / auri vigintiquinque fisco etc. cum constituto et precario nomine etc. obligavit se etc. iuravit etc. Unde ad futuram rei memoriam certitudinem et cautelam / dicti Sacri Hospidali factum est ex inde de premissis omnibus hoc presens publicum instrumentum mea propria manu scriptum / subscriptum et abscriptum subscriptorumque iudicis et testium subscriptionibus roboratum, quod scripsi ego Ioannes Angelus Mesoraca / de Scigliano publicus et Regius Notarius ipsumque meo solito signo signavi rogatus etc. Datum die mense anno indictione et regnatus / quibus supra etc. Et in fidem etc. /

Ego Aurelius Gentile Regius ad contractus iudex interfui /

Ego Clericus Julius Stoccus testis interfui /

Ego Didacus Arcurius testis interfui /

 

Presentibus s(ubscriptis) testibus /

Aurelio Gentile ai contratti Judice /

D. Petro Francisco Foco /

Clerico Ludovico Pallone /

Josepho Cerminara /

Clerico Didaco Arcuri /

Clerico Julio Stocco /

Clerico Gregorio Mastroianni /

(ST) /

 

Idem ut supra Notarius Joannes Angelus Mesoraca

manu et signo propriis signavi.»

 

 

Il raro signum notarile di Giovanni Angelo Mesoraca

Tutti i diritti riservati © Antonio Maria Adorisio
 

 

 

(continua)




[1] Ughelli, Italia Sacra, IX, 284.
[2] Questo notaio manca a V. M. Egidi, Signa tabellionum ex Archivo Publico Consentino, Roma, 1970 (Fonti e Studi del Corpus membranarum italicarum, V).