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martedì 20 aprile 2010

FRAMMENTI DI… DEVOZIONE.



Primo frammento.
   La Copia di una orazione non ha autore (o, forse, ne ha tanti) ed è composta non si sa in quale secolo. Contiene riferimenti storici a Carlo V e a Barcellona, e perciò rinvia alla grande Spagna del sec.XVI. Ma la copia Ritrovata nel S. Sepolcro di N. S. Gesù Cristo in Gerusalemme fa riferimento anche a rivelazioni avute da S.Elisabetta Regina d'Ungheria, S.Metilde di Germania, S.Brigida di Svezia, tutte mistiche medioevali. Forse se ne potrebbe dedurre che questo testo è nato cronologicamente nel sec.XVI elaborando materiali di epoche precedenti.
   Certo è che questa curiosa orazione appare piena d'incongruenze e anacronismi, spiegabili solo se si pensa a una sua composizione ad opera di persone diverse e, forse, in tempi diversi. Da un'edizione all'altra questi testi devozionali subiscono, poi, adattamenti e variazioni arbitrarie.
   Come questa orazione, che riferisce le rivelazioni di Gesù alle tre sante [le tre mistiche hanno ricevuto Revelationes], sia potuta giungere nel Santo Sepolcro di Gerusalemme, è un vero mistero. Chissà che qualche scrittore di misteri, secondo la moda letteraria dei nostri tempi, non vi trovi uno spunto sufficiente per un best seller! E' già capitato che un romanzo ben confezionato possa vendere a livello 'culto' sedimenti stratificati nei diverticoli dell'ignoranza e della superstizione.
   Le tre Sante, recita il testo, chiesero a Gesù nelle loro preghiere di sapere "alcune cose" della sua Passione. Gesù apparve loro "favellando con esse così". E qui comincia uno straordinario inventario che, come ho già accennato, gareggia con la Sindone nel testimoniare i segni e le ferite della passione. Ecco cosa Gesù rivelò:
«Serve mie dilette sappiate, che li soldati armati furono 105.
Quelli mi condussero legato furono 23.
Gli esecutori di giustizia furono 33.
I pugni mi diedero nella testa 30.
Preso nell'orto per levarmi da terra mi diedero calci 105.
Colpi di mano nella testa, e nel petto furono 108.
Colpi nelle spalle 80.
Fui strascinato con corda, e per i capelli 23 volte.
Sputi nella faccia 50.
Battiture 6666.
Nel corpo 100 piaghe.
Nella testa buchi 110.
Mi diedero un urtone mortale nella Croce.
Stetti in alto per i capelli due ore, nel qual tempo mandai 129 sospiri.
Fui strascinato, e tirato per la barba 23 volte.
Punture di spine nella testa 100.
Spine mortali nella fronte 3.
Sputi nella faccia 150.
Piaghe, che mi furono fatte, e lividure 1000.
I Soldati che mi condussero furono 508.
Quelli che m'inchiodarono furono 3.
Sparsi tutto il mio Sangue fino all'ultima goccia per la salute del genere umano».

   I numeri elencati in questa edizione variano nelle successive, com'è tipico in questi testi molto interpolati. Certamente però il significato di questa minuta elencazione non è da ricercare nello stile inventariale, ma nel bisogno di dare e ricevere compassione, nella grande tenerezza del cuore femminile particolarmente propenso a comprendere i patimenti di un innocente. Così è pure nello scambio dei gesti d'amore, dove lo struggimento e la passione a volte si esprimono, ma non consistono, nel numero dei baci donati e ricevuti.
   E ciò sapevano bene tre donne appassionate: Elisabetta, Metilde, Brigida, che non avevano fatto studi sulla Sindone, ma che avevano certamente meditato e compatito quel supplizio inflitto impietosamente a Gesù.
(continua)